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Una nave di vetro approdata a Parigi

Il nuovo edificio della Fondazione Louis Vuitton a Parigi

Parigi, una città che adoro e che ho sempre adorato; una città in cui, fin dalla fine delle scuole, avrei desiderato trasferirmi e che, grazie al lavoro, sono riuscito a raggiungere qualche anno fa.
Al di là del fascino ipnotizzante della Tour Eiffel, la vénérable Dame de fer, che non mi stancherei mai di guardare affascinato, come architetto ho sempre ammirato la capacità di Parigi di rinnovarsi, di crescere e di camminare, muovendosi nel panorama dell’architettura contemporanea e cambiando volto senza paura.
Si susseguono così, nel corso degli anni, vari interventi di ottima qualità che finiscono con l’integrarsi con la città storica, per diventare parte della vita della città stessa.
Non c’è il timore, come in Italia (figuriamoci a Roma!) di accostarsi all’esistente, spesso scusa che blocca qualsiasi intervento proiettato, anche in piccola parte, al futuro. A Parigi, le nuove costruzioni dialogano con il passato, con rispetto ma con la convinzione che si debba vivere il presente e guardare al futuro!

FOTO01Tra gli ultimi nati, ha preso vita il nuovo edificio della Fondazione Louis Vuitton: un’astronave di vetro progettata da Frank Gehry, atterrata nel Bois de Boulogne (XVI Arrondissement), che sarà inaugurata presumibilmente alla fine di ottobre.
Come tutti gli architetti “rivoluzionari”, Gehry è una figura amata e discussa allo stesso tempo, ma certamente è artefice di un pezzetto di storia dell’architettura contemporanea con il suo decostruttivismo portato all’ennesima potenza.
Non sempre il risultato è stato brillante ma è indubbio che ogni sua architettura ha lasciato un segno. A Parigi ha già realizzato, ad esempio, l’American Center che qualche tempo fa, animato dall’entusiasmo di un neolaureato in viaggio a Parigi, mi aveva profondamente deluso per l’inadeguatezza di alcune soluzioni funzionali, asservite al puro disegno dei volumi decostruiti.

Come per tutte le architetture contemporanee, non possiamo dire cosa sarà della Fondazione Louis Vuitton nel corso degli anni e se le soluzioni e i materiali proposti manterranno le loro promesse. Oggi, però, l’edificio si presenta in tutto il suo fascino, bellissimo, maestoso e allo stesso tempo leggero.
DISEGNOUna nave o un’astronave trasparente immersa nel verde! Un materiale, il vetro, assoggettato al disegno dei volumi che si intrecciano tra di loro secondo le note articolazioni dell’architetto canadese.
In attesa di poter visitare l’interno che, come per tutte le architetture decostruite, si preannuncia decisamente sorprendente, si resta incantati ad ammirare le strutture di queste enormi vele, pensando alla complessità di una simile architettura, a partire dalla concezione fino alla realizzazione, trasformazione dello scarabocchio dell’architetto – Gehry mi perdoni! – a bellissima nuova realtà della Ville Lumière!

 

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