Hotel e Spa Design, nuove idee per ospitalità e benessere

L’INNOVAZIONE POSSIBILE

Articolo pubblicato su Turismo d’Italia n.28, agosto 2016 –

L’Hotel Stylist
Il settore alberghiero è un mondo tanto affascinante quanto complesso. Come tale va affrontato con grande amore ma con indispensabile professionalità, a tutti i livelli. Talvolta, però, le variabili in gioco sono molteplici e complicazioni imprevedibili tagliano le gambe alla buona volontà che, da sola, rischia di non bastare: le difficoltà sono all’ordine del giorno e prendono il nome di crisi economica, paura del terrorismo, mancate politiche di sviluppo turistico, cambiamento delle abitudini dei viaggiatori, condizioni metereologiche avverse, fino alle problematiche specifiche dei singoli hotel.
Quanto coraggio è necessario per rimboccarsi le maniche ed affrontare con fiducia i cambiamenti necessari per restare competitivi sul mercato e al passo con i tempi?

Una nota frase di Vivian Greene recita: “La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia”. Mai nessun detto è più appropriato per l’hotellerie!
Questo punto di vista mi ha portato ad indagare nuove soluzioni, nell’attività di ricerca sul settore alberghiero che il mio studio professionale svolge parallelamente a quella di progettazione specializzata: con lo sguardo volto al futuro e affrontando il settore con un mix imprescindibile tra creatività e grande passione per l’hotel, ho introdotto una nuova figura professionale che può supportare chi decide di non chiudersi nella propria staticità: l’Hotel Stylist.

HOTEL PREFERRED LOUNGE

L’ospite al centro di tutto
Innovazione, futuro, riqualificazione, dinamicità: è proprio questo che l’ospite vuole trovare nell’hotel che ha selezionato per vivere un’autentica esperienza emozionale, non certo per passare solo qualche notte per lavoro o per vacanza.
Il lavoro dell’Hotel Stylist parte proprio dalla consapevolezza che per l’albergo è necessario proporre un nuovo modo di interpretare le esigenze dei viaggiatori globali. Sono cambiati i tempi e, di conseguenza, deve mutare la risposta da dare agli ospiti. E per raggiungere questo obiettivo è necessario muoversi senza paura: nessun salto nel buio, ma una politica di piccoli passi che evidenzi all’ospite la dinamicità della struttura alberghiera verso la ristrutturazione di un’offerta a loro espressamente dedicata.

L’ospite al centro di tutto è il metro di valutazione dell’Hotel Stylist che, forte di una preparazione interdisciplinare che comprende marketing, psicologia, architettura e interior design e profonda conoscenza del settore, permette di raggiungere un importante obiettivo: riqualificare un hotel senza doverne stravolgere la vita e, soprattutto, senza incidere in maniera fatale sul portafoglio del cliente.

BOUTIQUEHOTELS

Uno dei lavori principali dell’Hotel Stylist è quello sulla percezione dell’ospite. Focalizzare l’attenzione su quello che l’ospite considera importante e su ciò che, ai suoi occhi, dona valora e qualità all’intera struttura è assolutamente necessario per potervi concentrare tutti gli sforzi, economici e progettuali.

Tutti siamo stati ospiti di un hotel nella nostra vita: perché ce ne dimentichiamo quando passiamo dalla parte degli operatori? Non ci ricordiamo le impressioni che abbiamo avuto non appena messo il piede nella hall di un albergo o all’interno della camera? Ci siamo dimenticati di cosa ha pesato nei nostri giudizi nell’assegnare mentalmente qualità a quella struttura?
Stupore o delusione, emozione o disillusione, eccitazione o insoddisfazione: quale sentimento vogliamo far provare al nostro ospite?

Come opera l’Hotel Stylist?
Entriamo nello specifico, perché di belle teorie si riempie il mondo, ma di soluzioni pratiche si resta sempre carenti. Prendiamo ad esempio la camera dell’hotel: una possibile riqualificazione deve partire dalll’individuazione delle priorità, da stabilire in funzione di un solo obiettivo: la creazione di un’indimenticabile atmosfera di benessere.

STARWOOD

Quali sono gli elementi che rendono la camera triste o non appetibile agli occhi dell’ospite?
La risposta varia caso per caso, ovviamente, ma potrebbe riguardare, ad esempio, i colori del copriletto, che spesso non rispecchiano la percezione di massima igiene di cui l’ospite ha bisogno; oppure quelli della camera, non in linea con una corretta psicologia del colore, divenuta fondamentale in un ambiente in cui dobbiamo favorire il miglior riposo del cliente. Spesso la causa è un eccesso di bianco, come “colore che va bene per tutti”, che ha l’effetto contrario di rendere asettica la camera.

Talvolta è sufficiente agire su complementi di arredo o elementi decorativi laddove, ad esempio, le camere risultano molto spoglie e, di conseguenza, “povere” agli occhi dell’ospite: immagini, scritte, quadri, possono essere risposte ad esigenze di un ospite sempre più abituato alla dinamicità tecnologica, che ricerca anche negli ambienti in cui deve soggiornare.

L’illuminazione è molto importante, soprattutto nell’ottica di creare la giusta atmosfera: non possiamo più parlare di sola illuminazione funzionale, ma anche di luce scenografica, possibilmente personalizzabile attraverso sistemi che, oggi, sono alla portata di tutte le tasche.

Altra fondamentale caratteristica da valutare è la coerenza dell’insieme: troppe volte gli elementi all’interno della camera non parlano all’unisono e sono messi all’interno dell’ambiente in maniera casuale e disordinata, generando confusione.
Vi sono poi elementi strutturali sui quali è necessario agire che, ovviamente, comportano interventi più invasivi: un esempio tra tutti è riuscire a mettere la ricercatissima ed indispensabile presa elettrica nei pressi del comodino, che comporta la necessità di modificare qualcosa nell’impianto.

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Lavorare sulla percezione dell’ospite
L’Hotel Stylist si pone di fronte alla camera con l’obiettivo di lavorare sui punti di vista e sulla percezione di qualità che deve avere l’ospite che vive quello spazio.
Il ragionamento vale anche per gli altri ambienti dell’hotel, dalla reception al ristorante, dalla lounge agli spazi congressuali: valorizzazione dei punti di forza ed eliminazione delle criticità.
Non è un lavoro a costo zero, niente bacchetta magica: è però possibile comunque fare qualcosa verso l’innovazione e il futuro in funzione delle disponibilità economiche. Si lavora con le idee, infondendo un’anima ai vari spazi attraverso un concept che possa caratterizzare l’intera struttura, affinché possa distinguersi in maniera forte sul mercato, agendo sulle priorità e con i mezzi a disposizione.

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I lavori svolti come Hotel Stylist hanno già dato ottimi risultati. Un esempio, tra tanti: insieme al proprietario Marco Tammetta, da due anni e senza particolari stravolgimenti, sto lavorando per trasformare l’immagine del ristorante dell’Hotel Casa Yvorio di Terracina, che denunciava irrimediabilmente la sua età in stile anni ’70.

Abbiamo individuato i punti di debolezza e stabilito le priorità per guidare la percezione dell’ospite. Ne è venuto fuori un programma che ha previsto in varie fasi la modifica dell’illuminazione, la ritinteggiatura di alcune parti in legno, troppo scure per essere considerate fresche e contemporanee, la sostituzione delle sedie, principali imputate nella datazione del ristorante, e la valorizzazione dei punti di vista dell’ospite che entra in sala: si è così focalizzata l’attenzione sulla parete di fronte all’ingresso e inserita una “scultura di bottiglie”, un elemento disegnato ad hoc che rappresenti il concept di una cucina green di alta qualità, legata alle specificità territoriali e all’eccellenza delle cantine locali.

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E’ solo un esempio dei grandi margini di lavoro con i quali l’Hotel Stylist può supportare l’hotel affinché si possa ricominciare a parlare la lingua dell’innovazione. L’ospite oggi premia l’iniziativa e le intenzioni di sviluppo e di crescita verso il futuro: chi non si adegua, rischia di essere tagliato fuori irrimediabilmente dal mercato.


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