Hotel e Spa Design, nuove idee per ospitalità e benessere

WELLNESS ROOM – prima parte

CONCEPIRE LA CAMERA DI HOTEL PER IL BENESSERE DELL’OSPITE

WELLNESS ROOMALTRO CHE WELLNESS ROOM…
Un giorno, l’attenzione dell’attività di ricerca su hotel e benessere, parte integrante della mia professione, si è posata sul progetto di una camera di hotel che si “spacciava” come camera del benessere: una stanza, peraltro non troppo elegante, in cui erano collocati un tapis roulant, accanto al letto, e una chaise longue in posizione improbabile!

La domanda è sorta spontanea: di che “benessere” parliamo?
Quando poi, durante una vacanza, dopo aver avuto modo di visitare un bruttissimo centro wellness (vasca idromassaggio in una stanza poco più grande, distribuzione dei percorsi senza logica e, soprattutto, attenzione all’ospite pari a zero) ho scoperto che l’albergo si proponeva come “wellness hotel”, mi sono reso conto che il concetto di benessere per l’hotel non è così scontato!
Ho sempre creduto nel connubio tra ospitalità e benessere: cos’è ospitalità se non benessere per l’ospite? Ogni albergo che si rispetti focalizza l’attenzione sull’ospite, mettendolo il più possibile a suo agio; spesso, però, gli spazi proposti – dalle camere ai locali comuni – non riescono a tradurre questo principio, risultando talvolta scomodi, inadeguati e senza particolari caratteristiche emozionali.


E’ quanto emerso sorprendentemente dal mio approfondimento, in seguito al quale ho deciso di ripartire dal progetto di una camera tipo, simbolo dell’accoglienza alberghiera, con l’obiettivo di capire come concepire un ambiente realizzato in toto a misura del benessere dell’ospite.
E’ nato, così, il progetto di ricerca “The Wellness Room”, grazie al supporto di professionisti specializzati (psicologi, architetti, ecc.) che hanno condiviso i loro studi con l’obiettivo di sostenere l’argomento a 360°.

GLI APPROFONDIMENTI PROGETTUALI
In sostanza, si tratta di approfondire in particolare due aspetti: l’involucro edilizio e la percezione dell’ospite. Molto sinteticamente: materiali, sostenibilità, isolamenti, bioarchitettura da una parte, psicosomatica dello spazio, psicologia del colore, studio degli arredi, tecnologia ed emozionalità dall’altra.
Solo dall’insieme di questi elementi nasce una proposta concreta per il progetto della camera di hotel: un ambiente che deve semplicemente permettere all’ospite di trovarsi veramente a suo agio, magari mettendolo in condizione di assaporare, nell’ambiente privato della camera, i benefici di percorsi o di trattamenti svolti nel centro wellness, che potrebbero rientrare nell’ottica di un’offerta-benessere più ampia.

NESSUNA CATEGORIA O TIPOLOGIA DI ALBERGO ESCLUSA!
Un aspetto molto interessante è che questi principi compositivi sono destinati a tutte le categorie e tipologie di albergo, che siano caratterizzate dall’immagine più classicheggiante possibile o dal design più spinto. Infatti, non è una questione economica dovuta alla scelta di arredi o materiali più o meno sofisticati; si tratta dello sforzo di valorizzare gli aspetti chiave sopra schematizzati attraverso un progetto coerente, “vestendo” poi la camera a piacere, in funzione dello stile della struttura alberghiera.

Purtroppo, ad oggi i passi avanti percorsi dal settore alberghiero in questa direzione sono veramente pochi tanto che, malgrado non si parli altro che di benessere, il tema continua ad essere attualissimo. Pochi sono gli sforzi di entrare realmente nel merito di aspetto che, al contrario, potrebbero rappresentare elementi di innovazione e distinzione importanti per una struttura alberghiera.

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In occasione della manifestazione SIA GUEST (Fiera di Rimini, 9-12 ottobre), lo Studio Stefano Pediconi ha realizzato una Wellness Room, declinata in chiave green, nella mostra GREEN SPA VILLAS.
Guarda la gallery fotografica seguendo il link

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3 commenti

  1. a mio avviso non va sottovalutato la qualità delle idropitture usate nelle stanze degli alberghi. non mi riferisco all’aspetto cromatico ma alla ecosostenibiltà. anche le comuni pitture all’acua contengono composti organici volatili, VOC, esistono pitture compeltamente naturali a base di argilla che non emanano inquinanti.

    1. Quando parliamo di ecosostenibilità, infatti, l’argomento va considerato nel suo insieme. A questo proposito, da una parte è necessario guidare i clienti affinché riescano a districarsi nel mondo delle green-menzogne, dall’altra, è molto importante far capire che anche chi ha strutture esistenti (la maggior parte dei casi) può intervenire in chiave sostenibile se vuole veramente contribuire al benessere dei propri ospiti.

    • Marco Tammetta il Ottobre 3, 2014 alle 1:41 pm
    • Rispondi

    Bene interessantissimo … vediamo come possiamo fare … !

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